Vi ho fatto aspettare solo un giorno prima di continuare a raccontarvi della magica avventura del corso di Monica che si è tenuto nel ponte lungo del 25 Aprile tra i bei paesaggi della val Pellice.
Clima interno dei migliori... quel tepore accogliente che fa star bene, anche se fuori una breve pioggia ed un vento impertinente tentavano di ostacolare la riuscita del tutto.
Ecco alcuni cenni riguardo la tecnica seminole che ho trovato qua e la per internet...
"Il popolo abitante nel sud-est del territorio degli Stati uniti, i Seminole, sono nativi americani. Alla fine del 1800 comincia a svilupparsi il commercio dei tessuti, soprattutto del cotone. Le donne di quei territori, cominciano così a realizzare con gli avanzi di tessuto delle strisce, le “strip tema“. Con l’invenzione della macchina per cucire, intorno alla fine del 19 ° secolo, si diffonde anche fra queste donne, l’uso di strisce molto più piccole. I disegni Seminole, diventano così sempre più complessi. Patchwork Seminole erano solitamente usati per i vestiti tradizionali, comprese le lunghe gonne delle donne e le grandi camicie patchwork indossate dagli uomini. Ancora oggi questi capi vengono sfoggiati per le feste tradizionali."
Certo è,che anche noi in quei giorni abbiamo lavorato molto con strisce ed avanzi creando così simmetrie ed angolazioni QUASI perfette.
Non indosseremo certo gonnelloni ne tanto meno casacche... ma le nostre coperte terranno caldi i nostri letti o quelli dei fortunati che la riceveranno in regalo!
E' una questione da 0,75 cm è stato un po' il motto di queste giornate perchè appena Monica impartiva il comando:
"Ed ora tagliate a 0,75 dal punto di intersezione"
il panico si intravedeva sulle facce di tutte noi .... avete presente cosa significa che tutti i punti di intersezione siano sullo 0,75???????
aver cucito con precisione il tutto e poter tagliare una striscia perfetta senza angoli smussati!
Ed il controllo QUALITA' , vi assicuro, era sempre dietro l'angolo....non si poteva sbagliare!
Logicamente scherzo..... sulla parte che non si poteva sbagliare...
qualche imprecisione è stata concessa .
Son certa che tutte noi siamo tornate a casa con una sana dose di attenzione per le micro-misure.
A volte penso alla stanchezza che mi sento addosso in alcune giornate tornando dal lavoro, dove nulla ti sembra sia andato per il verso giusto, nessuna delle cose che avevi previsto di fare si sono incastrate al loro posto... poi penso a quante ore ininterrottamente, se non per mangiare e dormire, ho cucito in quel week-end ... e mi dico: ma chi me lo fa fare....quanto mi piace il PATCHWORK!
Il patchwork è una passione, un amore da cui è difficile separarsi, che richiede pazienza, attenzione e costanza.
e mi sento di riportare queste parole che la nostra insegnante ha ripetuto più volte:
"Siete migliorate tantissimo tutte" come augurio di crescita, e di perseveranza.
Un grazie a tutte le compagne di viaggio, per quelle presenti e per quelle connesse tramite cellulare...
con il desiderio di un appuntamento speciale anche l'anno prossimo più numerose che mai.
cercherò prossimamente di pubblicare le foto delle coperte assemblate!